Cronaca a cura di Ma Prem Sitara, terapista di Ayurveda & facilitatore delle Meditazioni di Osho
Sentiero
L’Ayurveda è per me un sentiero sperimentale che ci riporta a un concetto dimenticato – o distorto – : il tempo. Lasciare il tempo. Rallentare, l’unico modo per ritrovare lo spazio, ascoltare, sentire, osservare e infine sentire ciò che, molto sottilmente, è già lì e parla così chiaramente. Quello che Bob Dylan ha cantato : “The answer my friend, is blowin’ in the wind… the answer is blowin’ in the wind” (la risposta, amico mio, soffia nel vento… la risposta soffia nel vento)
La “Conoscenza della Vita” indiana sa che l’Uomo è dotato di tutti gli attributi della Natura e il suo corpo fisico come il suo spirito sono in un perpetuo movimento (caos) che trova, perché è destinato a questo per natura, il suo equilibrio (armonia) attraverso la trasformazione. In Occidente, ad esempio, e in particolare sotto l’impulso della Chiesa cattolica, siamo stati educati all’immobilità, all’immutabilità : in famiglia, nel lavoro, si trova, ci si sistema, si costruisce, si rimane e si tiene duro, a costo di fare concessioni, per non muoversi e soprattutto, per far durare. Questi elementi costituiscono la base di una società che può funzionare. Un rifiuto culturale della trasformazione naturale?
Ogni Essere umano ha una costituzione fisiologica e anatomica unica che lo distingue da tutti gli altri. Questa struttura di base che non cambia mai è la cosiddetta Prakriti – costituzione fisiologica e anatomica della nascita. Basata sui Dosha – Vata, Pitta e Kapha, tre principi intelligenti che sono alla base dell’anatomia e della fisiologia di ogni individuo, in base ad una combinazione unica degli elementi Aria-Etere-Fuoco-Acqua-Terra nel corpo – e i Gunas – Sattva , Rajas e Tamas, principi intelligenti che regolano le caratteristichepsichiche. La cultura invece implica regole generali e globali, uguali per tutti e questo si traduce, ad esempio, nei ritmi di lavoro e di consumo che generano problematiche ricorrenti di ansia, stress, sonno e alimentazione. Tanto che i grandi gruppi di imprese, in particolare in Cina o in Giappone, anche in Nord America, si stanno aprendo sempre più all’adattamento, alla proposta di attività di benessere (Yoga incluso!) per sostenere i loro dipendenti e garantire che possano continuare bene o male. Ho la sensazione di un elastico che è stato tirato molto da un lato… e che iniziamo a voler riportare dall’altro, sulla riva umana.
Il principio è che l’Essere umano è fatto per essere sano e se non lo è, è un disordine esterno, un disallineamento, che probabilmente lo ha creato. Salute per l’Ayurveda significa essere in armonia, rinnovata quanto necessario, con il proprio ambiente e in tutti gli aspetti della propria vita. Ne è scaturita un’altra nozione utilizzata nei percorsi di cura ayurvedica, la Vikriti – squilibrio in un dato momento in cui una persona si trova e che le causa disturbi fisici o psichici. Vikriti è legato ai movimenti della vita, nessuno può evitarlo ma attraverso la sensazione, l’osservazione e l’attenzione a se stessi, l’intelligenza si sviluppa per equilibrarla in modo naturale e semplice e così essere aperti all’adattamento, al cambiamento di direzione, a seguire il nostro cammino. Un fenomeno, il più naturale del mondo.
L’energia vitale, il Prana in sanscrito, fluisce dal Cosmo, la sua sorgente primaria, fino al nostro corpo fisico come in un imbuto: dal più grande al più piccolo elemento, il Prana è il filo rosso, il punto in comune, quello che fa esistere. Tutta la Creazione – Purusha – ne è piena, compreso noi stessi poiché vi siamo inclusi, ne siamo parte. La Conoscenza di sé da parte dell’Ayurveda invita a sentire questa energia di vita in sé e lasciarla fluire e, quindi, con la nostra attenzione, semplicemente, possiamo in modo indipendente assicurarci che non ci sia nulla che costringa troppo o blocchi questo flusso di energia. Le pratiche di Yoga, Pranayama (respirazione) e Meditazione sono a disposizione da millenni per imparare a portare sempre più chiaramente e facilmente l’attenzione su questa energia.
Da quello che capisco io, il sentiero già fatto e tutto pronto non esiste. Esiste solo questa fonte infinita d’energia fatta per essere sentita. A ogni momento, se la sentiamo, ci possiamo lasciare guidare da essa. Siamo di fronte a un’Esistenza accidentale che, per caso, ci porta dei movimenti e delle situazioni. Possiamo sentire e decidere del nostro atteggiamento. Rumi, poeta mistico persiano ha scritto : “Inizi a camminare e, ad ogni passo, il cammino apparirà”. Siamo i creatori sul nostro sentiero.
Ma Prem Sitara