“Sognare è molto importante: ti fa assaggiare la libertà. Se non fosse così, impazziresti. Il
mondo ti rende uno schiavo e sognare ti rende nuovamente libero: puoi volare nel cielo, puoi
andare sulla luna, puoi fare qualunque cosa vuoi; nessuno può impedirtelo. La tua libertà è
completa, la tua libertà è assoluta, non ci sono limitazioni di sorta; ecco perché sognare è
così importante: ti fa restare sano. Se a una persona si impedisce di sognare, impazzisce
nell’arco di tre settimane”
Da Il nutrimento del Cuore – Osho
Il sogno ………
Namastè,
Sin da quando ero bambina il mio sogno era quello di diventare un medico;
no provengo da una famiglia di “dottori” ma ero rimasta affascinata dalla figura della
Pediatra di famiglia. Era una donna molto serena e tranquilla; ricordo che usava
raccogliere i capelli neri in una crocchia e i suoi grandi occhiali da vista. Sapeva
rapportarsi con i bambini con gentilezza rendendo le sue visite piacevoli; amava
congedare i piccoli pazienti offrendo delle caramelline. Insomma, la guardavo
ammirata sognando di diventare come lei perché per me incarnava la figura della
“Dottoressa” e di come si curano le persone. Sognavo di indossare il camice bianco,
di scrivere le ricette come lei con la penna stilografica ed immaginavo che pure io
avrei scritto con la classica calligrafia “da medico”, quella che riuscivano a capire
solo altri colleghi o il farmacista! E poi gli strumenti del mestiere: la borsa del
medico, l’abbassalingua, lo stetoscopio e, ancora, il “rito” della visita, la maestria
del “tocco” del medico sul paziente…..Inoltre mi è sempre rimasto impresso l’odore
che si avvertiva nel suo ambulatorio e che ritrovavo anche negli ospedali (scoprii
poi che si trattava dell’odore dei disinfettanti!) e che associavo alla pulizia e all’
ordine….. mi piaceva…….Ripensarmi in quelle situazioni mi commuove e riporta la
memoria a me bambina con tenerezza e con gratitudine immensa per quella
donna.
Dunque non vedevo l’ora di diventare grande per poter studiare finalmente
Medicina e dedicarmi a questa professione. Ricordo che giocavo a fare la
Dottoressa con le bambole e amavo leggere su argomenti di Medicina di qualsiasi
provenienza: foglietti illustrativi dei farmaci, riviste ed in particolare divoravo
avidamente un’enciclopedia medica che si trovava a casa di mia nonna paterna.
Non so nemmeno come facesse ad averla e chi la leggesse oltre a me….…(lei era
analfabeta).
Più leggevo e più rimanevo affascinata dal corpo umano, dalla sua incredibile
perfezione insita nella sua anatomia e fisiologia, ma anche dai complessi
meccanismi che lo portano ad ammalarsi e dalle strategie che l’Ingegno umano ha
elaborato per curarlo.
Inoltre, sognavo di sapermi esprimere con la terminologia medica che, all’epoca, mi
sembrava un codice quasi “ipnotico”, in grado di conferire carisma a chi lo
padroneggiava (il potere della Parola…..). La Mente umana……incredibilmente
potente ed ancora in gran parte sconosciuto strumento distintivo dell’Uomo: anche
la Mente ed i suoi misteri mi hanno sempre appassionata…….
Rammento anche che a chiunque mi chiedesse cosa volessi fare “da grande” io
rispondevo senza alcun dubbio: il Medico. In più, vedevo l’Ospedale come la
migliore sede per svolgere la professione in quanto fornisce al professionista i
mezzi diagnostici e terapeutici più all’avanguardia.
Sono passati tanti anni da allora e quella bambina è riuscita a realizzare il suo
sogno non senza sfide, difficoltà, investimento di tempo ed energie, tanto
impegno, costanza e perseveranza negli studi e poi anche nello svolgimento
dell’attività professionale. Un lavoro che richiede disponibilità e flessibilità non
indifferenti ma all’inizio tutto questo non pesa, complici la giovane età,
l’entusiasmo e la voglia di “fare” (il Medico); fa parte del “gioco” ed è il prezzo da
pagare per ricevere in cambio esperienza, autonomia professionale, competenza e
una certa proprietà di linguaggio necessaria per il confronto professionale,
l’adeguata comprensione di testi e riviste scientifiche e la stesura di
documentazione sanitaria. Un continuo aggiornamento professionale “sul campo”
dove i pazienti, i tuoi colleghi e collaboratori sono i tuoi Maestri….e non sempre
benevoli!. Da un punto di vista più personale, nel corso del tempo questo mestiere
(nel senso più nobile del termine) ha letteralmente, e senza falsa modestia, tirato
fuori da me talenti quali: intuizione, empatia, prontezza di pensiero ed azione,
resistenza psico-fisica alla fatica ed al lavoro prolungato e resilienza. Sono grata a
quest’Arte (Galeno così definì la Medicina nel suo trattato “Ars Medica”) per tutto
questo. Un sogno che ho sempre considerato come una vera e propria
“mission”…….
Chiudo questa cronaca condividendo col lettore questa citazione di Paulo Coelho:
“Chiunque tu sia o qualsiasi cosa tu faccia, quando desideri una cosa con volontà, è
perché questo desiderio è nato nell’anima dell’Universo. Quella cosa rappresenta la
tua missione sulla Terra.”
Grazie di esserci e…….. che tutto in te sia Gioia!

Shanti, shanti, shanti
Ma Prem Daya