Le Cronache di Daya, Med-ico & Med-itante

“Il silenzio può rivelarti ciò che dell’abisso hai il coraggio di toccare. Quello che le parole non
sono in grado di esprimere, il tuo silenzio
…. (OSHO)

Silenzio………


Namastè,
per Osho il Silenzio è il linguaggio dell’Esistenza, nel Silenzio si può udire la voce
dell’Infinito e nel Silenzio nasce la Vita, come riportato nei suoi celebri scritti. Anche per il
mistico sufi Rumi: “… il silenzio è il linguaggio di Dio”.
Sin da bambina, mi sono sempre piaciute attività silenziose e “solitarie” quali la lettura, il
disegno e camminare e sempre di più sento il bisogno di ritagliarmi quotidianamente un
posticino dentro di me in cui posso rimanere nel silenzio, da sola, pur conducendo una vita
”normale”, fatta di impegni lavorativi, una famiglia, una casa, etc. Mi serve per
“ricentrarmi”, ascoltarmi, calmarmi, ricaricarmi e, semplicemente, dedicarmi a ciò che mi
dà gioia.
Quì, in questo spazio trovo rifugio ogni volta che le cose non vanno, ogni volta che l’umore
scende a terra, che ho qualche intoppo. Cerco di ritrovare la calma che l’esterno mi ha
tolto sebbene sia consapevole che è l’interno a creare l’esterno.
Quando non riesco per motivi contingenti, sento che mi è venuto a mancare qualcosa,
Ho potuto constatare che l’alta Montagna e il Bosco, più di qualsiasi altro ambiente di
natura, conciliano in modo peculiare questo stato di quiete e di ascolto profondo di sé
stessi. I suoni che si odono quì provengono dagli elementi naturali stessi (vento, acqua,
animali) e non sono mai invadenti o fastidiosi. Per contro, mentre si cammina per i
sentieri, in salita, spesso e volentieri si ode il chiacchiericcio indiscreto delle persone le
quali sono talmente impegnate nei loro discorsi a voce alta, da non accorgersi delle
meraviglie naturali che li circondano: i paesaggi, i colori, gli odori, la freschezza dell’aria,
gli animali e………. il silenzio che regna sovrano in questi ambienti sconfinati, interrotto
dal rumore degli scarponi sul terreno. E in questa “distrazione” operata dalla mente che
trova sfogo nella voce non c’è nemmeno la possibilità di sentire la fatica della salita.
Camminano distrattamente e velocemente come se si trovassero a fare un giro per il
centro del paese con amici, chiacchierando del più e del meno o anche solo per raggiungere
quanto prima una determinata meta. Anzichè godersi il percorso, dedicandogli il tempo
che ci vuole, lasciandosi meravigliare da quanto le circonda, si focalizzano sul traguardo e
sulle cose da dire.
Sebbene pure io ami fare trekking in compagnia, ho notato come ciascuno in uno
spontaneo silenzio, assecondi il proprio passo in base al proprio “sentire” e non per
raggiungere l’altro che è più avanti, in base a ciò che attrae l’attenzione, alla voglia di
assaporare l’acqua di una sorgente o un frutto di bosco, ammirare una farfalla che si è
posata su un fiore, fotografare un paesaggio, semplicemente “respirare” a pieni polmoni
aria fresca e pulita, ma anche fare delle pause quando il corpo ci indica che è stanco e ha
bisogno di una piccola merenda o di bere. Non sento il costante bisogno di parlare durante

le escursioni ma anch’io, ovviamente, ogni tano scambio qualche breve battuta con chi è
con me…. E il fiatone è aumentato!
Nella quiete che sperimento dentro e fuori di mè negli ambienti naturali, le parole non
sono sempre indispensabili e, spesso, in questa dimensione silenziosa emergono barlumi di
comprensione profonda, di consapevolezza, di intuizioni ma anche di commozione di
fronte all’immensità della Natura e alla sua potenza benevola e guaritrice: il Cuore
realmente si apre, la sensazone è di qualcosa che si espande all’interno del torace, che
esce dai suoi confini anatomici e qualche lacrima scorre senza un apparente motivo.
E al termine di una giornata trascorsa così, dove il Silenzio è stato nutrito e ha potuto
elargire i suoi doni, grande è la gratitudine che provo per il nutrimento profondo ricevuto.
Nella nostra società fatta di eccessi-nel dire, nel fare, nell’agire- ecco che apprezzare,
coltivare e nutrire il Silenzio pùò rendere la vita più equilibrata, armoniosa e appagante,
oltre a rendere in grado di fare un buon uso della Parola, Bene-dire. Il miglior esempio di
buon uso della Parola è stato Osho il quale ha indubbiamente parlato molto ma ciò che
esternava proveniva da uno spazio di Silenzio interiore.


Grazie di esserci e…….. che tutto in te sia Gioia!
Om Shanti.


Ma Prem Daya

Share this Post

Read also

Yoga

La Pratica Salva

Cronaca creata da Paola Franzoni, insegnante di Yoga – Il Lab, centro Yoga Brescia – e lettrice appassionata L’energia è un campo neutro,   è

Ayurveda

Ayurveda, a Life Meditation

Column of Ma Prem Sitara, Ayurveda therapist & Osho Meditation facilitator Origins “Ayurveda” is a term from the Sanskrit language that means “Knowledge of Life”.